Meccanismi di allerta: un rischio per le PMI?

Un interessante articolo di Italia Oggi di ieri, 29/1/2018, riporta nuovamente all’attenzione delle Piccole e Medie Imprese il grave rischio rappresentato dai cosiddetti “meccanismi di allerta” previsti all’interno della nuova Legge Fallimentare, in via di approvazione.

Brevemente, come abbiamo già più volte spiegato dalle pagine di questo sito, la nuova Legge Fallimentare, della quale il Governo potrebbe licenziare i Decreti attuativi entro la fine della legislatura, prevede addirittura l’obbligo per sindaci, società di revisione, Inps, Erario e Ex-Equitalia, di denunciare ai costituendi “organismi di composizione delle crisi” (presso i Tribunali) le situazioni di crisi di liquidità delle aziende italiane …

Secondo un’analisi sui bilanci aziendali del 2016 dalla Fondazione nazionale dei commercialisti emerge che il Roe (return on equity, cioè il rendimento del capitale investito) è stato nullo o negativo per l’80% delle grandi imprese e per il 31% delle imprese in generale.  Dati confermati anche dalle dichiarazioni dei redditi delle società di capitali, dove emerge che più della metà dichiarano un reddito nullo o negativo.

Ebbene, secondo noi, l’obiettivo che ci dobbiamo porre non è quello di sperare che qualche santo in paradiso blocchi l’iter di approvazione della nuova Legge Fallimentare, iter che sembra sia comunque stato rallentato, ma lavorare per comprendere appieno questo nuovo meccanismo ed adottare gli strumenti necessari a riportare in equilibrio i dati aziendali, senza più posticipare la soluzione dei problemi.

Troppo spesso vediamo in azienda imprenditori che trovano soluzioni-ponte, adottate in situazioni di emergenza, che diventano soluzioni definitive; cerotti che tengono solo fino alla ferita successiva.

Non è più il tempo di soluzioni provvisorie: dobbiamo lavorare alacremente all’interno delle aziende per prevenire la crisi, capire le vere motivazioni della carenza di liquidità, adottare senza indugio le soluzioni relative.

L’analisi deve essere effettuata da Managers esperti che prospettino le soluzioni adatte all’imprenditore: è corretto che sia l’imprenditore a prendere le decisioni, anche dolorose, ma va capito che oggi queste decisioni non sono più rimandabili. Il rischio è che i nuovi meccanismi di allerta imposti per legge costringano ad adottare queste decisioni in modo forzoso e precipitoso.

Bruno Sodo